Le caldaie che usiamo per il riscaldamento della nostra casa devono essere accompagnate da un libretto di impianto.

 

Lo prevede il Decreto dello Sviluppo economico del 20 giugno 2014 e pubblicato in G.U. num. 55 del 7-3-2014. Vediamo nella pratica chi lo deve rilasciare, come deve essere compilato e quali sono gli obblighi per la compilazione di chi monta una caldaia e dell’utente che la utilizza.

 

Il nuovo libretto in vigore dal 2014 è composto da fogli che riguardano sia la parte di riscaldamento che raffreddamento. E’ fatto obbligo che qualsiasi impianto, anche quelli installati prima dell’ entrata in vigore della legge, sia dotato di tale documento.

 

Se si tratta di nuova installazione sarà il tecnico a doversene occupare quando monta la caldaia o altro impianto mentre se si tratta di vecchio impianto sarà il proprietario che lo dovrà compilare. Il libretto, completo in ogni sua parte, può essere scaricato a questo indirizzo.

 

Come potete vedere si tratta di ben 42 pagine, ovviamente non tutte devono essere compilate. Soltanto quelle interessate al tipo di impianto installato vanno redatte, ovviamente i dati vanno ripresi dal manuale tecnico della caldaia.

 

libretto caldaia

 

Il comitato termotecnico italiano ad ogni modo mette a disposizione dei modelli esemplificati per prendere spunto sulla compilazione. Andando su questo indirizzo potete scaricare dei modelli già compilati e copiarli, sono divisi in base ai tipi di caldaie, ad esempio da 24 Kw, per riscaldamento, ACS ecc ci sono anche quelli per le caldaie condominiali a gasolio.

 

La multa, per chi non è dotato di libretto va da 500 ad un massimo di 3000 euro. Non buttate i vecchi libretti se li avete perché andranno messi insieme a quello nuovo.

 

Quali sono le caldaie che devono avere il libretto

 

A parte i condizionatori, anche quelli in pompa di calore per l’inverno, tutti gli impianti devono avere il libretto.

 

Ogni quanto va fatto il controllo sulla caldaia

 

Una volta si chiamava bollino blu, in molti ancora lo chiamano così, tecnicamente è il rapporto di efficienza energetica che è obbligatorio solo su impianti con potenza inferiore a 12 kW .

Sono ancora una volta esclusi i condizionatori , a meno che non ci riferiamo a grossi impianti per uffici, negozi ecc. Basta andare sul manuale del condizionatore per controllare quanto sono potenti.

La periodicità dei controlli varia tra 1 e 4 anni, dipende a seconda della capacità dell’impianto e del combustibile che utilizza. Abbiamo preparato un articolo a parte su controllo caldaia ogni quanto va effettuato.

 

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